Intervista a Lunetta Savino e Katja Colja.
Rosa ha sessant’anni ed è sposata con Igor da quaranta. Lei è mingherlina, italiana, lui è imponente, sloveno: un matrimonio che è sopravvissuto a molte tempeste ma che, ormai, sembra essersi congelato. Il dolore incolmabile per la scomparsa della figlia più giovane, Maja, ha portato Rosa e Igor ad erigere confini invalicabili, oltre i quali ciascuno di loro vive la propria sofferenza in solitudine. A casa gli spazi sono rigorosamente limitati, l’unica eccezione è quando arrivano gli ospiti, in modo da dare un’illusione di serenità. Ma ogni volta che rimangono soli, ognuno si rifugia nel proprio angolo, al riparo dagli sguardi, dai pensieri e dalle emozioni dell’altro. Igor trascorre il suo tempo sulla barca a vela di Maja, come per mantenere vivo qualcosa che non esiste più, ma è difficile lasciarsi andare. Rosa invece si è avvolta nel muto dolore tra le mura della loro casa e nella tomba di Maja nel cimitero, dove sta costruendo una cappella per le sue ceneri. “Rosa” è nelle sale italiane dal 18 settembre con Minimum Fax e Altri Sguardi.
Ma la vita sorprende e lo fa in modi più inaspettati e l’amore vince oltre e al di là di tutto.