Intervista a Vittorio Sgarbi.
Dopo “Caravaggio”, “Michelangelo”, “Leonardo”, Vittorio Sgarbi arricchisce con “Raffaello” la sua galleria teatrale di sommi artisti, anzi autentici geni che hanno segnato e attraversato la storia. Tutto ebbe inizio nell’estate del 2015 al Festival La Versiliana con il debutto dello spettacolo teatrale “Caravaggio”. Fu subito successo, preludio a “Michelangelo” nella stagione 2017-18 e a “Leonardo” nella successiva. Vittorio Sgarbi con questo spettacolo anticipa anche i tributi e celebrazioni che saranno riservati a Raffaello Sanzio nel 2020, cinquecentenario della scomparsa (1483-1520). Come gli altri geni portati in scena, Raffaello fu ed è un modello per gli artisti successivi sino a quelli contemporanei, diede vita ad una scuola. Racconto, immagini, suoni, ancora una volta lo spettacolo di Sgarbi non è una mera lezione di storia dell’arte. Musiche, ispirate a sonetti di Raffaello, composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino, scenografie video affidate a sei giovani videomakers che interpretano ciascuno altrettante sezioni dello spettacolo. Dall’infanzia ad Urbino, orfano a nove anni, all’incontro decisivo con il Perugino, la Fornarina sua famosa modella, il suo rapporto con Michelangelo, per il pubblico una full immersion nell’arte e nel genio di Raffaello. Per Vittorio Sgarbi non finisce certo qui con Raffaello, terminata una o più tournée sarà la volta di altri sommi artisti: Artemisia e Dante Alighieri. “Raffaello” in tournée dal 9 ottobre 2019 al Teatro Olimpico di Roma.