Conversazione con Elisa Fuksas.
Alla vigilia della pandemia, la regista scopre di avere una malattia. Quasi contemporaneamente la sua più cara amica, che pensava persa e che invece ritroverà, a sua volta si ammala. Da una sequenza di eventi impensabili, in un mondo inedito e in quarantena, nasce questo film, interamente girato con il telefono: un’investigazione sul potere del “racconto”, che riesce a sconfiggere la paura di vivere e di morire e sul mistero di ogni amicizia e di ogni fede.